Vivere per Strada., Oneshot - Slash

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musabitheseer
view post Posted on 21/9/2011, 12:57




Ragazze solo per voi ho scavato una delle prime storie sui Blue che abbia mai avuto l'ardire di scrivere in prima persona ( anche l'ultima!) che postai nel lontano ...BOh manco lo ricordo! ED HO DETTO TUTTO! XD

Ci saranno sicuramente degli errori qua e la, come i nomi scritti senza maiuscola, virgole....eff....ma non appena leggo la prima persona mi viene un brivido e non ce la faccio! ( Abbiate pietà, mi succede se la storia è mia. L'orticaria sta partendo per la tangente su di me !)

Non vi trattengo oltre! Sono quasi 28 pagine su Word. E' bella lunga da finire! hihihiih ( Non ci sarà MAI un seguito!)

Titolo: vivere per strada
Autrice: MusabiTheSeer
Pairing: Duncan/Lee e con la partecipazione straor….ehm no! Ci sono pure Symon ed Antony!
Genere: comico, romantico, tragico, nostalgico.....di tutto un po.
Rating: ehm....boh! sesso non ce n'è! sorry!



Note: manco a dirlo, tanto si sa! non ci guadagno un sedano a scrivere ste storie e soprattutto Duncan e Lee ( sigh sigh)non mi appartengono e nemmeno Antony ( meno male) e Symon ( stra gnocc sign)





Vivere per strada.







Voi che abitate in luoghi confortevoli, con le luci a riparavi dall'oscurità della notte.

Con le vostre coperte di lana l'inverno e quelle stupide tovagliette di cotone in estate mentre fate i pic nic non sapete com'è!

Come può essere dura svegliarsi la mattina riparato da un cartone e domandarvi se per la notte seguente troverete di nuovo quel posto non occupato da qualcuno che sta peggio di voi.



Se riuscirete a mangiare!



O per lo meno se riuscirete a mettere qualcosa in bocca, con la soddisfazione di dire " visto sto masticando anch'io......qualcosa....." che poi sia una gomma da masticare o uno stecchino poco importa.



La dignità si è persa. Dopo i primi giorni di fame, di freddo e solitudine.

Ti ritrovi ad essere qualcuno che non sei o che non vorresti.

A commettere furti alle vecchiette per pochi spiccioli solo per poter entrare in un bar, dove il barista ti guarda di sbieco, comprando le "mitiche gomme" che mastichi dal nervoso di vivere in strada.



Io lo feci solo una volta e poi mai più.

La dignità l'avevo persa da molto ma per alcune cose era dura a morire.



Io vivo in strada da tutta una vita e di cose schifose ne ho fatte, ma rapinare una vecchietta che campa di quei pochi spiccioli statali l'ho fatto una sola ed unica volta.



Un po per la paura che le misi, un po perché compresi che non era giusto renderla simile a me, quando le strappai la borsa, gliela ridiedi subito.

Non sono un buon samaritano, ma costringere per un mio gesto, gente che non conosco e non odio, a vivere come me, non me la sono sentita.



Il periodo più brutto è senza altro l'inverno.



Uno che non vive come me potrebbe pensare; peggio l'estate, si suda, non hai un riparo dal caldo asfissiante, puoi svenire.

Ma in realtà è l'inverno.

In estate ti riscaldi le ossa al sole steso per le gradinate di un palazzo e bevi alle fontanelle......e di ripari ce ne sono sempre......



Ne ho visti tanti, troppi!! crepare per una nottata troppo rigida negli squallidi vicoletti di Londra, perché il cartone non lo avevano o perché erano poco riparati dai venti.



Alle volte penso che siano i più vecchi ad andarsene di loro spontanea volontà.

Una notte racimolano più che possono, "mangiano" ciò che frugano e accucciandosi fra la carta spirano in pace il loro ultimo respiro.



In fondo come non capirli.



Ne hanno visti tanti come loro, prima di loro fare lo stesso.

Hanno visto gente abitante la realtà a cui facevano parte anche loro ignorarli, beffeggiarli gettandogli un quarto di dollaro credendo che questo basti a risarcirli di tutto.



Una vita persa, affetti negati, cibo spazzolato dal pattume di un ristorante che piuttosto che darti gli avanzi li getta ai cani.



La vita va così! Si ha tutto e poi si ha niente.

Io non ho mai vissuto ciò che viene prima o almeno non e ne ricordo.

Ero così piccolo quando sono capitato qua che a mala pena ricordo come si legge, come si parla normalmente con qualcuno che non sia un barbone che ti guarda di sbieco perché pensa gli voglia rubare le scarpe.



Beh qualcosa ho sempre rubato........come i vestiti.

Una volta avevo un amico......beh diciamo un compagno di ruberie......amico è una parola troppo forte e aliena dove vivo io.



Si chiamava Bucch! Così aveva deciso di chiamarsi, il suo nome non se lo ricordava....fu una cosa che mi colpì da subito......aveva più anni di me forse una quarantina ma non si ricordava nemmeno quello.



Durante la sera ci inoltravamo fra i vicoli delle piazze, dove si sa abitano solo i figli di papà ed i ricconi e osservavamo i capi stesi ad asciugare.



Prendevamo tutto.........Bucch aveva sempre una gran sfortuna.

Non trovava mai un paio di scarpe, aveva un piede enorme e nemmeno quello ricordava.........



Io sono sempre stato gracilino ma crescevo in fretta......l'ultima volta che Bucch ed io siamo sgattaiolati nei vicoletti scuri insieme, misuravo un metro e settanta ora non so ma penso di essere cresciuto ancora.



Bucch ora non c'è più.

No! Non è morto..........diciamo che si è fatto beccare ed è da molto che non lo si vede in giro.

L'uLtima volta che lo vidi avevo........penso......dodici anni.......ne sono passati otto..........



Beh forse potevo definirlo amico.........ridevo spesso con lui.........era un tipo divertente..........mentre io non lo sono.



Adesso credo che in molti si mettano paura di me solo fissandomi in faccia........ho il viso duro.......di chi è vissuto in strada da tutta una vita e non conosce altro.



Una volta vivevo nella discarica automobilistica da uno sfascia carrozze, sempre meglio che in strada.......in cambio del sedile davo una mano, ho imparato parecchio sui motori.......qualche volta gli ho riparato qualche auto.



Avevo anche pensato di trovarmi un lavoro.........ma si sa la società premia coloro che in apparenza ci sanno fare più che in pratica.



Ed io non ero tutto quella pulizia e sorriso pronto che si cercava.



Mi stringo fra il giubbotto, qualche giorno fa era molto più pulito.......le cose pulite lo sono sempre...........

L'inverno è arrivato, come gli ultimi spiri da parte dei compagni più anziani della strada......e mi sembra di essere un privilegiato dalla morte.



La vita è una beffa!!............. ma penso che voi già lo abbiate capito da un pezzo, come io del resto.

Alle volte penso davvero di essere uno scemo..........ma il pensiero mi abbandona subito.



Con Bucch "abitavo" su alcune scale di emergenza.......più che altro la notte.

Sono sempre rimasto li, forse per timore che se tornasse il mio compagno d'armi non mi trovi......

La verità è che mi manca il suono della mia risata, le mie labbra sono come paralizzate dalla serietà della mia condizione e speravo che se tornando avesse fatto la sua solita occhiata sbieca e un accenno ai suoi piedi troppo grandi io potevo ancora permettermi il lusso di ridere.



Il traffico in questi giorni devo ammettere è insopportabile, ti addormenti e lo senti marchiare a fuoco i tuoi pensieri e quando ti svegli idem.



Passeggiare mi aiuta a non commiserarmi troppo, ma forse farlo in posti così affollati non aiuta.

Il detto " ciò che le persone pensano, è ciò che sei" devo averlo sentito una volta dal televisore di una vetrina di elettrodomestici in periferia.

Era durante una trasmissione di non so che......... e devo dire che se non avessi il carattere menefreghista che ho acquistato in anni di sguardi malcelati e insulti a mezza voce forse penserei di me stesso che sono un vile approfittatore di buoni animi.



Quelli che una volta l'anno si ricordano che esistiamo e che organizzano spedizioni di aiuto.

Che se lo tenessero..........gente ipocrita e bastarda.



Anche la voglia di litigare ti passa dopo un po che sei qui....in fondo che ci possiamo fare.

Entrambi le parti abbiamo pareri che forse non sono del tutto veri ma a che nessuno viene voglia di scoprire.



Troppo penoso per loro vedere come potrebbero finire per una scelta di vita sbagliata e troppo doloroso per chi pensa di essere riuscito a tirarsene fuori e si ritrova a vagare poi, magari, con un maglione della croce rossa, di nuovo, fra le stradine agghiacciate.



La sera cala troppo in fretta d'inverno e le giornate sembrano infinite se non si ha uno scopo, per questo passeggio per distrarmi.

Alle volte mi ritrovo a camminare anche di notte, per trovare nei miei passi del calore accumularsi fra i vestiti con una stizza di sconfitta, come adesso.



La strada è quasi deserta, ci siamo solo io e una bambina trascinata di corsa sulle strisce pedonali, da una madre che mi guarda dubbiosa ed impaurita poco dinanzi a me.

La bambina contenta del nuovo giocattolo di pezza, saltella lasciandosi sorpassare dalla madre distratta da una telefonata al cellulare.



La mia attenzione ci concentra su rumori di sfondo.

L'aria attraversata da un sibilo, ruote che frenano di colpo e la macchina scura, impazzita, sbandare mentre inesorabile si fa avanti.



Ed io in un impeto d'istinto mi fiondò sulla bambina rimasta immobile e dimentica di tutto, mentre la madre la chiama terrorizzata cercando di avvicinarsi in tempo, e la copro come meglio posso col mio fisico, mentre l'urto ci fa volare a pochi centimetri da terra e la sento piangere fra le mie braccia posate stanche a terra dopo il colpo che sento farmi un male allucinante.



Grida impazzite, la luce dei lampioni davanti a me si falseggia, prima c'è, poi no!

Forse è infine giunto anche il mio turno, di spirare l'ultimo respiro soddisfatto di vita e cedere sotto le carezze fredde della dama nera.

L'oscurità..........come ultimo ricordo e un insulto a me stesso.......è proprio vero che sono uno scemo...........







Riaffiorare dall'oscurità ovattata era l'ultima cosa che mi aspettavo.

Bisbigli di alcune persone intorno a me, una porta che viene chiusa, tanta, troppa luce......chissà da quanto sono qua.



Appena apro gli occhi mi accorgo solo della sensazione di calore che aleggia intorno a me, del morbido materasso in cui sono steso con un soffice pigiama troppo largo e poco aperto.



' si sta riprendendo.........! Richiama subito il medico.......'

Dice una voce molto vicino a me, facendo muovere qualcuno affianco a se per scendere velocemente delle scale.



Cercare di alzarmi la trovo una cosa impossibile da solo, provo un dolore tremendo proprio vicino alla spalla, ma tento comunque solo per trovarmi costretto dolcemente da una mano a stare fermo.



' finchè il medico non ti visita, non muoverti! va bene!?'

volto il capo come posso senza rispondere, ma la voce si è già allontanata ed io non riesco che a vedere la schiena di quel ragazzo che mi ha obbligato a stare giù.



Tutta questa luce mi da fastidio e mi sento troppo stanco........chiudo gli occhi riaddormentandomi in una coltre di luce e calore dal profumo speziato ........



Quando riprendo conoscenza la luce è quella avvolgente del sole che affiora dalle tende della finestra vicino a me.



Il punto sotto la spalla mi fa ancora male e non mi muovo.

La coperta è rimboccata e soffice, ne sento il profumo di pulito ed anche io sotto al caldo strato di pigiama troppo largo sono ripulito....



Chissà come deve essere rivedersi ripulito e al caldo dopo tanto vagare in strada??



Rimango fermo a fissare il soffitto di questa stanza colorata di panna senza domandarmi nulla di più.......del perché sono qui.



' finalmente sei sveglio! Ci hai fatto preoccupare!'

la voce del ragazzo......ma non sono curioso di vedere chi sia, non ho voglia di sapere nulla se non il perchè sono qua e di sapere se me ne posso andare.



È per questo che mi volto e osservo un ragazzo biondo, dagli occhi azzurri e il sorriso troppo facile per i miei gusti, seduto di traverso su una sedia ad osservarmi disteso e silenzioso.



' sei rimasto svenuto per giorni.......dopo l'incidente è successo un putiferio! Se non fosse stato per te la bambina.......!'

Inizia a dire, facendomi ricordare cosa fosse avvenuto per farmi ritrovare li.



' hai fame? Vuoi qualcosa da bere? Devi andare che so, al bagno? Vuoi....'



' voglio andarmene!' dico senza rispondere ad una sola cosa di quello che

mi sta dicendo, alzandomi provando una fitta atroce alla spalla e alla schiena.



' il medico dice che per i prossimi giorni è meglio che non ti muova! Volevo avvisare i tuoi parenti ma fra i tuoi vestiti non ha trovato nulla Symon e.......' mi risponde piano quasi come se fossi una persona importante da trattare con cura riportandomi giù sul letto e coprendomi col lenzuolo.



'....e......poi i tuoi vestiti sono...... come dire....... a brandelli! Puoi usare i miei, ti andranno larghi come il pigiama ma ........'



mi fisso toccando sotto il lenzuolo il pigiama che indosso...... non che abbia altra scelta........se sono a brandelli......... ciò non toglie che me andrò appena riesco a non vedere le stelle alzando il braccio.



'......forse sei muto??' dice iniziando a fare gesti che non capisco facendogli una smorfia.

Ho capito che se non gli rispondo questo sarebbe capace di andare avanti anche per giorni.



' no! Ci sento benissimo!'

Si ferma contento. Che ci sarà da essere così contenti per una risposta chi lo sa?!



' meno male conosco pochi simboli dell'alfabeto muto! Come ti chiami?? Io sono Duncan e sei a casa mia, di Symon e Antony! È stata colpa mia se hai avuto l'incidente e sono mortificato.......se c'è qualcosa che posso fare per riparare basta che lo dici.....'



' .......Lee......e voglio potermene andare......' rispondo contro voglia con la gola secca che mi brucia.



' no, no! Non se ne parla. Semmai fra tre, quattro giorni......una settimana!'



' sentimi bene io me ne voglio andare!' gli dico deciso e duro.



' se riesci ad alzarti......se ne può parlare......! Lee!' mi risponde incrociando le braccia sulla sedia e posandovi il viso a guardarmi sapendo benissimo che non posso.



Sospiro infastidito, mentre lui vittorioso e sempre sorridente si congeda dalla stanza.

Che altro fare se non osservare dove sono??

La stanza è grande ma non molto....ci sono degli scaffali pieni di libri ed il letto è come incastrato nell'angolo della parete che da sulla strada da quello che riesco a vedere dalla finestra completamente intarsiata in legno.



Ha tutta l'aria di essere una villetta.....in un bel quartiere senza dubbio su strada pedonale.

Posto normale, per gente normale dai soldi che non piovono dal cielo ma che neanche faticano chissà come ad averli.



Il giorno successivo sempre impossibilitato dalla stramaledetta schiena e spalla faccio la conoscenza di Antony e Symon.

Io ho solo detto il mio nome e di quelli si dovranno accontentare anche se farei qualsiasi cosa per tappare la bocca di Duncan.

Ma quanto parla??



A colazione, pranzo e cena non la finiva più di lamentarsi di come avrei dovuto mangiare e per non sentirlo ho mangiato ciò che ho potuto giustificando che il dolore alla spalla era tanto e non potevo fare di più.

Chissà come l'avrebbe presa se gli avessi detto chi sono! Un abitante fisso della strada.......



' Lee! Mi ascolti??' dice vedendomi distratto o almeno crede visto che è impossibile non sentirlo a mezzo metro dal letto accampato sulla sedia che parla, parla, parla.........



' come non potrei. ' Gli rispondo acido.



' ho detto che se vuoi puoi.....'



' ......andarmene??' dico io speranzoso per una volta in vita mia.



' no! Provare ad alzarti!' dice quasi infastidito da tanta tenacia da parte mia



non finisce neanche che io già tento di alzarmi come posso dal letto, sotto il suo sguardo attento a qualsiasi mia smorfia di dolore.



' ti va di scendere in cucina? È quasi pronto il pranzo! Ti unisci a noi!'



che gli rispondo a fare mi ha già aperto la porta e mi segue piano sulle scale mentre scendo e raggiungo la cucina dove ci sono quei due.

Antony e Symon.



Neanche a dirlo iniziano a parlare mentre mi intravedono dalle scale.

Vizio della comunità, quindi, finire di uccidere psicologicamente una persona dopo un incidente.



Così ascolto più impassibile che posso le chiacchiere dei tre, perché intanto fra una battuta e l'altra si è unito Duncan immancabilmente.



' Lee! Ma ti sei incantato!?' mi dice Antony togliendo quelle che dovrebbero essere delle patatine fritte sotto lo sguardo allucinato si Symon.



' Antony le hai bruciate......ancora!'



' le volevo ben cotte! È forse un reato sym!?'



' se te le mangi giuro che non vado a comprarti i digestivi questa volta!' pronuncia Duncan togliendogli il piatto con le patatine bruciate di mano aprendo ancestralmente con un piede il bidone e gettandole con soddisfazione da parte di Symon.



' allora.........sapete che vi dico cucino qualcos'altro!'



' dopo pranzo e dopo aver pulito! Adesso siedi che è meglio! Ci ha pensato Symon per fortuna nostra. Grazie signore per averci mandato un cuoco decente!' scherza lui sotto lo sguardo buffo di Antony che fulmina Symon.



' Lee non mangi??' mi dice Symon dopo qualche minuto che inforchetto il cibo troppo sazio.



' .......ho finito!' gli dico.

Subito dopo Antony è sopra il mio piatto con una lente d'ingrandimento apparsa chissà da dove e mi domanda



' fa schifo vero?? Lo sapevo! Ah ah ah !' Antony viene subito spedito con la faccia nel mio piatto da Symon che non ne può più di sentirlo parlare e nemmeno io.



' vuoi qualcos'altro Lee?' mi domanda sorridente Duncan come a dire "non fare caso a loro fanno sempre così" davanti a quei due che hanno ricominciato a litigare a tutto spiano.



' no! Sono sazio davvero!' la gentilezza non è il mio forte.



' Lee a proposito noi volevamo avvisare i tuoi genitori ma non sapevamo.......!'



' non fa nulla!'



' ma saranno preoccupati e ........!'



' non fa nulla e visto che sono anche in grado di muovermi vorrei andarmene!' gli dico beccandomi un occhiata storta da lui.



' alza il braccio!' mi risponde deciso, che diamine vuole ancora.

Sbuffo alzando di poco il braccio fissandolo.



Duncan mi sorprende, fa scivolare la sua mano sulla mia spalla per arrivare al polso tirando verso l'alto il mio braccio in un solo scatto veloce, facendomi urlare dal dolore.



' ma sei im.....impazzito?!' ansimo io appoggiandomi al tavolo col braccio libero impossibilitato a fare altro.



' scusa, ma insistere quando è palese che non puoi andartene mi contraria. Non sei prigioniero qua dentro, puoi andartene quando vuoi ma solo se non ti fa male la spalla.........che ne dici?' mi risponde abbassando piano il braccio e così anche il mio.



' che non mi lasci altra scelta!' gli ringhio contro.



' bene ti prendo del ghiaccio!' risponde con un lieve ma teso sorriso increspargli le labbra.



Duncan si alza finalmente da vicino a me o gli avrei spaccato la faccia.

Ma cristo! Se uno non vuole il suo aiuto lui te lo da lo stesso??? Asfissiante sicuramente anche per chi ad essere aiutato era cosa abituale.



' se sei stanco Lee vai pure nella stanza a sdraiarti!' dice Symon riaffiorando dalla coltre di casino che hanno creato in cucina.



' pulisce lui qua.....vai pure!' afferma Antony sogghignando



' ah sì!? Cos'è sta novità??? Sentiamo! Puliamo tutti e due e....' ma io già non li sto sentendo mentre salgo le scale e apro piano.

Devo aver sbagliato stanza perché non la riconosco.

È molto carina con le pareti in verde acido, forse troppi libri di cucina nelle mensole e sulla scrivania sparsi anche sul letto a terra un po ovunque.

Credo di realizzare che sia di Antony, l'assistente cuoco.

Richiudo la porta senza preoccuparmi di fare un ispezione più accurata.



Apro la porta affianco e il lilla alle pareti mi fa sorprendere che sia di Symon.

Dal faccino affascinante e calmo non mi sarei aspettato un casino del genere o per lo meno me lo aspettavo più......più di ant che invece oltre ai libri di cucina ha tutto perfettamente in ordine.

Symon vive in un campo di concentramento fatto di libri e fogli svolazzanti, cartelloni e murales alle pareti.



Richiudo la porta sobbalzando nel trovarmi Duncan che mi fissa da poco lontano.



' la mia stanza è questa Lee!' mi dice piano sparendo oltre la sua porta aspettando che lo segui.



' non lo ricordavo!' dico come a giustificarmi. È vero che non voglio rimanere ma non voglio che nessuno mi consideri un ladro.

L'unica che ne avrebbe il diritto sarebbe quella vecchietta ma....tralasciamo.



Non che voglia farmi i suoi affari ma chissà che ha in mano?!



' siediti per favore devo cambiarti la fasciatura!'

dice osservandomi in piedi davanti a lui.

Istintivamente mi sfioro il braccio al ricordo fisico della fitta che mi ha fatto sentire in cucina.



' scusami per prima non volevo far altro che dimostrarti che hai bisogno di riposarti!'



' .............non fa nulla!' dico sedendomi all'angolo del letto dandogli le spalle.



' aspetta devi....toglierti la camicia, se no come faccio!?'



sbottono velocemente la camicia e lui mi aiuta a toglierla piano visto che la mia spalla meno la muovo meglio è.



Le sue mani scivolano sulla mia pelle leggere e morbide privando la mia pelle del manto soffice del pigiama caldo facendomi rabbrividire per il contatto all'aria più fresca della stanza.

Scendono giù verso le spalle fino alle braccia, ai polsi sfilandomi la stoffa completamente, trattenendosi sulle mie mani pochi attimi di troppo.



Le sue mani sono una carezza leggera alla quale non sono abituato, mi rendono nervoso e agitato anche quando slacciano la fasciatura ed è costretto ad avvicinarsi a me, a sfiorarmi la schiena.



Quando si separa da me sento una sensazione di gelo sulla schiena e dei brividi mi attraversano le membra quando inizia a pulire il taglio poco profondo, ma in un punto veramente penoso, che si è già rimarginato con l'acqua ossigenata.



Finisce di fasciarmi stretto, in fretta, e mi aiuta ad infilarmi il pigiama.



' tutto bene? Perché non riposi un po Lee! Io devo uscire, torno più tardi! Vuoi che ti porti qualcosa? Che so....qualcosa da leggere......'



' nulla.......ma è stato un pensiero carino!'



' suonava come un grazie!'

mi rispose uscendo sorridente dalla stanza, sospirando per il mio voto di silenzio.



' forse lo era.....'mi dico fra me e me. Forse lo era davvero....



Quando mi risveglio noto che è mattina presto. L'alba si è alzata da poco e nell'aria c'è quel lieve strascico di nebbia e goccioline di rugiada, pronte a luccicare sull'erba del prato al primo raggio di sole.



La cosa mi lascia stupefatto per un po. Dormo da dopo pranzo quindi Duncan è uscito, è tornato e non è venuto a svegliarmi....

La cosa non mi dispiace.......il silenzio coccola finalmente le mie orecchie ma mi stufo subito.



Una cosa non avevo mai pensato in quei giorni di riposo forzato.

Se io dormo in camera sua lui ........dorme sul divano.

La scoperta di essermi svegliato prima e di avere sceso le scale piano in silenzio senza rompere quell'idillio prima della sveglia dove sai devi alzarti ma vuoi solo dormire cinque minuti in più.



Poteva far dormire me sul divano... che imbecille! Più di me!

Non si deve essere tanto gentili con una persona danneggiando se stessi.

Tu rimani danneggiato e l'altro gusta i tuoi cedimenti Duncan.



Certo che deve dormire scomodo anche se il divano è abbastanza ampio.

Il perché rimango qui in piedi ad osservarlo mi è del tutto estraneo ma forse perché questo deve essere uno di quei rari momenti in cui non parla di continuo e poi è molto bello e l'ho notato da subito.



Se non fossi come sono penso che sorriderei alla cosa.

Un vagabondo investito, poi salvato da quello che sembra essere un principe azzurro delle fiabe.

Un sospiro più profondo mi fa capire che si sta svegliando.

Mattiniero e senza sveglia per di più, socchiude gli occhi, due ampolle di ghiaccio fuso che sembrano dar luce a questa calma buia.



Sembra davvero un bambino mentre non accorgendosi di me si strofina energicamente gli occhi.

Alza il suo sguardo su di me ancora in piedi ad osservarlo ma non capisce che sono io e sobbalza cadendo per terra trascinandosi la coperta.



Se mi vedesse adesso penso che ne rimarrebbe colpito.

Un lieve sorriso si è disegnato sul mio viso, lo noto dalla tensione dei miei muscoli facciali poco abituati alla cosa.



Ma vederlo azzuffarsi con la coperta per uscirne indenne è divertente.

Con il braccio alzo di scatto la coperta permettendogli di uscire dalla prigionia e sospira finalmente libero.



' ho avuto un colpo. Ma che ore sono?' sbiascica completamente sveglio.



' non lo so.....!'



' perché non sei a letto?'



' e perché non dormo io sul divano?'



' hai sete? Ho una voglia di latte e cereali! Ti vanno?'



' eviti le domande!'



' tu a stento rispondi alle mie!'



' io ho solo sete!' gli rispondo mentre si alza.



Certo che è un bel tipo. Pretende da me ma evita di rispondere ad una domanda che non mi sembrava sconveniente.



Dalla cucina sentiamo le sveglie e la radio e Duncan aggiunge due tazze in tavola e prende di nuovo il latte.

Scendono due poco svegli Antony e Symon.

Certo che questi due hanno molto in comune.

Amano cucinare, si svegliano entrambi rincoglioniti al massimo e penso che ci trovino gusto a litigare fra loro.



Strane persone.



Antony si siede seguito da Symon e appoggia la testa al tavolo troppo assonnato per riempirsi la tazza e Symon avendo pietà gli versa il latte con una manciata di cereali.



' non ti imbocco Antony.........devi svegliarti!'



' hnnnn! Duncan c'è un messaggio in segreteria......è tua madre!'



' una catastrofe totale!' gli fa eco Symon masticando i cereali con gusto.



' la sentirò più tardi!'



' ti conviene sentirla adesso.......non ti piacerà.......!' Gli consiglia Antony iniziando a mangiare.



' non potrà essere peggio dell'altra volta!'



' vuoi scommettere?' sospira Symon sospingendo ant che apre un cassetto la vicino e si infilano dei tappi mentre Duncan decide di ascoltare il messaggio.



' TEEEEEEEEEEEEESOOOOOOOOOOOROOOOOOOOOOOOOOOO!' per poco non mi strozzo col latte a sentire quel grido che capisco essere l'intonazione naturale dell'animale.



' è LA QUARTA VOLTA CHE CHIAMO.........NON MI STARAI EVITANDO SPERO!!!!!

TI RICORDO CHE DOMANI SERA C'è LA FESTICCIUOLA E SIETE TUTTI INVITATI......HO PENSATO IO AD INSERIRVI NELLA LISTA......COSì NON POTRAI DIRE CHE TI ANNOI...... CI SARANNO ANCHE I TUOI AMICI!

SALUTAMI TANTO FATALONE E CUOCO MANCATO.......AH AH AH SCHERZO NATURALMENTE TESOROOOOOOOOOOO!!

VIENI CON CHI VUOI MA SAPPI CHE FORSE.....E SENTIMI BENE PERCHé è IMPORTANTE........CI SARà RAMON......E SE AVESSI CAMBIATO GUSTI C'è PUR SEMPRE SUA SORELLA MARIALETISIA........!' dunc si vergogno per lei dallo schiaffeggia mento che si diede per un secondo.



' LA SERATA NON è FORMALE MA SI RICHIEDE UN VESTIARIO CONSONO ALL'OCCASIONE............UN'ULTIMA COSA..........TI RICORDO CHE SE NON VERRAI DOVRAI TAGLIARE L'ERBA DEL PRATINO DIETRO E DAVANTI CASA.........COME DA NOI PATTUITO SUL FOGLIO CHE HO DAVANTI.......LO SENTI IL FRUCIO NELLA SEGRETERIA.??? BACI TEEEEEEEEEEESOOOOOOOOOOOROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!'



Nel frattempo io mi ero otturato come potevo le orecchie ma la voce oltrepassava la velocità della luce ed ogni materiale che non si trovasse a un miglio di distanza.

Ecco perché quei tappi che ora si stavano levando.



' allora sta sera festa......! Forse sono ancora in tempo per accettare quel lavoro serale ......' disse mentre afferrava le chiavi della macchina ma veniva fermato da Antony più scontento di lui con già gli occhi cerchiati dall'ansia.



' ehm tua madre sventolava il foglio dove è riuscita a strapparti l'invito ad andare........o se no ...........pratino!'



' e poi io ho già invitato jamie ed Antony ha accompagnato lucy per negozi per due settimane e glielo andrai a spiegare tu perché non ci siamo andati!'



' voi due non capite! Ramon, Marialetisia..........sto male al solo pensiero!E poi la cosa non mi va giù! Detesto certe " festicciuole" in cui mi costringe a sentire i pettegolezzi di mezza londra!'



' non hai scelta o se no pratino!' gli rispose abbattuto Symon



' allora vado a vedere di trovare qualcuno per sta sera o se no RAMON, MARIALETISSSSSIA!' e detto questo imitando la voce stridula della madre scappò via stringendo le chiavi e scomparendo fuori dalla porta.



' che imbecille! Secondo te se ne è accorto?' disse Antony guardando Symon. Duncan entrò e Lee notò il motivo di quella affermazione. Era scalzo, indossante il pigiama.......che si gettava a capo fitto sulle scale.



' adesso sì!' rispose calmo l'altro fissando la scia vuota delle scale.



Il dolore alla spalle si è fatto sentire subito dopo pranzo e mi sono rimesso a letto ma in casa c'era un casino tra andirivieni e telefonate di sym e ant che parlavano con dunc chissà dove.



La sveglia del comodino segnava le sei quando decisi che era inutile rimanere a letto se non riuscivo a dormire.

Proprio in quel momento sentii la porta di casa al primo piano sbattere rabbiosa e i passi si ant e sym fuori dalla porta.



' non ci vengo! Preferisco falciare il prato!' parlò alzando la voce un dunc del tutto fuori di se



' scherzi???? tu ci muori in quel campo prima di finirlo!' gli fece coro ant



' ma non hai trovato nessuno disponibile!?' domandò sym sorpreso



' sembra che ci sia un epidemia di weekend sulla neve questa settimana. Al diavolo tutto! Sono stato addirittura in una casa di hostess tutte prenotate! Quelle disponibili sono qua dentro al catalogo!' gridò Duncan dando il catalogo a ant che sfogliò velocemente spalancando gli occhi.



' dovresti scegliere fra queste porno dive??'



' mia madre lo capirebbe subito! È pazza mica scema!' rispose



ero in piedi e la cosa mi incuriosiva così uscii dalla stanza ritrovandomeli di faccia.



' oh Lee ti abbiamo svegliato! Scusa!' disse Symon.



Duncan era fuori di se e lo si poteva notare dal modo in cui si masticava le dita delle mani.



' ero sveglio e vi ho sentito!'



' tu che ne dici!? fra queste chi ha le qualità per affiancare Duncan sta sera!?' mi domandò Antony porgendomi il catalogo. Lo sfogliai mentre rispondevo ad alta voce.



'dovrebbe avere una certa presenza........uno stile meno sobrio di lui.........dai tratti marcati.........forse una bionda........con gli occhi chiari.............poi. pazienza. Dovrebbe avere una gran pazienza a sentire le chiacchiere incessanti di Duncan ed una resistenza alle grida della madre.........'



quando alzai lo sguardo su di loro mi fissavano silenziosi e con un certo sorrisetto furbo.



' hai impegni per sta sera???...........' mi domandò Antony squadrandomi da capo a piede.



' forse alcuni dei miei vestiti gli vanno.........uhmmm!' echeggiò Symon



io fissavo Duncan che non parlava e che a sua volta mi fissava con un sorriso aperto sul viso.



' non se ne parla......' dissi cercando di sembrare calmo, ma in realtà non lo ero affatto.





' Lee hai fatto? Symon volete uscire dal bagno???' disse Antony. Erano ormai le otto passate e non so come ci erano riusciti senza il mio consenso mi avevano programmato per la serata.



La mia solita sfiga.........Symon aveva una mezza taglia in meno di me e mi aveva voluto vestire lui.

Io mi rifiutavo categoricamente di uscire dal bagno conciato in quel modo, ma non potevo oppormi più di tanto la spalla se mossa troppo mi faceva ancora male.



' io non verrò a questa festa!'



' su sarà divertente!' rispondeva Symon mentre mi spintonava verso la porta



'......n...non so fare conversazione..'



' non devi se non vuoi.....'



'...non so ballare......'



' o se per questo ci pensa Duncan...'



' ...e....non sono stato invitato.....'



' vai con dunc nessun problema......su....' Riuscì a spingermi fuori dalla porta dove ci aspettavano Antony e Duncan.



' allora ho fatto o no un buon lavoro!??' proruppe fiero di avermi conciato come adesso sono.



Pantalone di pelle nera opaco, maglione di velluto nero a collo alto, largo e vaporoso, cappotto nero e pesante a tre quarti, scarpe di pelle nere e punto luce sull'orecchio sinistro.......mi sento un damerino........e mi va tutto a modi seconda pelle.



' fantastico....... andiamo a prendere la macchina, Duncan, gli inviti!' disse Antony nel suo completo a righe di gesso e Symon lo seguì vestito da capo a piedi di jeans se non per la maglia blue cobalto di cashmere.



Alzai solo allora lo sguardo su di lui.

Era molto elegante.......diverso dal solito......in abito scuro con una camicia bianca slacciata ai primi due bottoni e tenuta da una cravatta nero lucida.



' sei stupendo!' mi dice con un sorriso meraviglioso, lasciandomi la via libera per andare.

Lo oltrepasso imbarazzato....... Non è da me ricevere dei complimenti.......... ' anche tu......!' e farne......





quando siamo saliti in macchina ero nervoso, ma adesso sono del tutto spiazzato.

Il "pratino" come lo aveva definito l'animale e gli altri è grande come un campo da football che attornia la villa stratosferica dove davanti sono parcheggiate macchine costosissime.



' dove siamo?' domando uscendo dalla macchina incapace di far altro che guardare le pareti immense e alte dell'ingresso che noto portare ad un salone già ghermito di gente.



' a casa di mia madre!' mi risponde Duncan sospirando prendendomi di dosso il cappotto e dandolo ad un cameriere all'ingresso.



Symon e ant ci hanno anticipati con le loro ragazze, jamie e lucy.



' non posso entrare qui dentro.....!' dico troppo agitato dalle luci accecanti, dai mille invitati dal vestito griffato e lo sguardo nobile.



' ormai siamo qua...... sarebbe un peccato!' mi risponde incamminandosi con me dentro al salone, attraversando gran parte delle persone per raggiungere sym e ant.



' TESOROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!' la voce dell'animale sovrasta le voci e la musica in sotto fondo facendoci girare tutti ad occhi spalancati alla visione della donna.



' ciao mamma!' risponde al richiamo della giungla dunc, abbracciando la donna dal vestito da sera nero, con tanto di guanti e scialle.



' vedo che questo è servito nell'intento!' ridacchia la donna prendendo dalla scollatura un pezzo di carta che dunc afferra e distrugge con soddisfazione.



' allora....ramon è uscito in terrazzo...vuoi che te lo chiami?'



' ehm mamma......vorrei presentarti Lee, è venuto con me!' dice facendo un passo indietro per lasciare che la madre mi guardasse.



' buona sera!' le dico fissandola negli occhi come lei stessa sta facendo con me. Sento della tensione vagare fra me e questa donna.

Dunc è sul punto di fingere uno svenimento........ma resiste.



' ha anche un cognome il tuo amico, Duncan?' dice senza togliermi gli occhi di dosso ed io faccio lo stesso.



' ryan! Il mio cognome è ryan!' rispondo levando dall'imbarazzo Duncan che non si era posto il problema di chiedermelo prima.

La donna sembra quasi convinta.......mi ispeziona scrupolosamente da capo a piede prima di dire davanti a tutti quello che pensa.



' È VERAMENTE STUPENDOOOOOOOOOO! DUNCAN HAI UN FIDANZATO BELLISSIMOOOOOOOOOO! NEI GUSTI HA PRESO DA SUA MADRE.......MA VIENI LEE TI FACCIO VEDERE LA CASA.......SAI SPERO VERRETE ALCUNE DOMENICHE A TROVARE QUESTA POVERA DONNA TUTTA SOLA........' per poi trascinarmi via e non c'è verso di liberarsi della presa mentre Duncan cerca di frenarle l'entusiasmo.

Ma dove sono capitato??? La gente alle grida non si gira neanche già conoscendo la vivacità della padrona di casa.



Dopo mezz'ora la signora ha seminato suo figlio rimanendo da solo con me, descrivendomi nei minimi dettagli tutto quello che era successo dalla progettazione, alla sepoltura della prima pietra, alla riuscita della casa.



La ascolto annuendo e lei è ben felice di non essere interrotta mentre mi presenta agli ospiti come il "fidanzato" di suo figlio.

E non fanno una piega per mia fortuna solo dicono congratulazioni e parlottano con la donna e poi via verso nuove conoscenze.



Ogni tanto osservo in giro che fine ha fatto Duncan, sperando mi venga a salvare da questo tornado, ma ha il suo ben da fare con un ragazzo viscido a parer mio che mentre gli parla gli fa l'occhiolino e questo lo porta spesso a strozzarsi con il drink.



' bill preston questo è il ragazzo di Duncan. Lee??' mi chiama facendomi girare verso l'uomo che ha nominato.



I miei occhi si allargano all'inverosimile......non posso credere a chi ho davanti......Bucch......ed anche lui deve avere gli stessi pensieri perché mi fissa con stessa espressione persa.

Dopo poco si riprende abbracciandomi di colpo ed anch'io riesco a ricambiare la stretta dopo qualche momento di esitazione.



La madre e la donna con preston, sicuramente la moglie, ci guardano allucinate mentre ci separiamo.



' grandissimo figlio di puttana! ecco dove stavi!' mi esce nell'enfasi



' ma sentite il fottuto teppistello .......Lee da quanto tempo!' mi risponde sorridendo a 54 denti ed anch'io non riesco a non sorridere nel rivederlo.



' vieni con me abbiamo un casino di cose di cui parlare!' mi dice congedandosi dalle donne e trascinandomi sotto il loro sguardo sbarrato in terrazzo.





' così avevi perso la memoria! E quando ti hanno beccato ti hanno identificato! Caspita! Che storia!' gli dico bevendo felice di rivederlo.



' e tu ? come mai sei qua?'



' è una storia lunga.......allora qualche giorno fa.....' inizio a raccontargli di come vivessi ancora per strada, di come per via della bambina fossi stato investito e costretto, senza rivelare chi fossi, a vivere da Duncan e di come mi avessero condotto a far finta di essere l'accompagnatore del figlio dell'animale.



' non vedo l'ora che la spalla guarisca così me ne posso andare!'



' e dove andrai dopo??'



' so cavarmela, questo tu lo sai!'



' già, ma fa un favore a questo stupido vecchio che sa finalmente quanti anni ha!'



' e quanti??'



' quaranta cinque.... Comunque fammi un favore.......quando te ne vai chiamami che sicuramente ho un lavoro per te!'

mi dice dandomi un biglietto da visita.



' bill preston !presidente della model global, new street, londra??? Ma mi ci vedi fare il modello??'



' sei alto e magro abbastanza e non sei niente male....per tipi come te le sfilate sono assicurate e se non andasse ci sono pubblicità e tante altre cose quindi ci conto!'



' e come ti chiamo?' dico giustamente io. Micca ho soldi o cellulari in più........



' prendi il mio cellulare! Nell'ultima chiamata c'è il numero dell'ufficio. Di chi sei ti passeranno subito al mio ufficio al resto penso io!'



' mi stai prendendo davvero a cuore vecchiaccio!' gli dico mentre mi infila il cellulare in tasca.



' negli anni in cui persi la memoria tu mi hai aiutato molto Lee e voglio ricambiare al mio meglio! Sei stato un amico, fra tanta gente che fingeva di non vedermi agli angoli della strada. ' Mi dice serio



' è stato un vero onore........' gli rispondo per poi aggiungere '...... ed ora dimmi il numero delle tue scarpe.......'

Ridiamo sinceramente alla mia battuta, quasi piangendo. Non mi capitava da un casino di tempo.........



' bill vorrei non dicessi nulla di me! Pensi sia possibile?'



' uff qualcosa dovremo dire dopo quell'esibizione non voluta. Che so........che ci siamo conosciuti quando ero per strada....'



' certo come no! E poi sai quante spiegazioni a Duncan e alla madre. Ma l'hai sentita come urla e il figlio ha una chiacchiera che mi spacca i timpani!'



' potremo dire allora che ...........ci conosciamo e basta!'



'........che perla di saggezza per un vecchiaccio di 45 anni!'



' eh eh eh allora ci conosciamo da quando ho perso la memoria e tu mi hai ospitato per un po e poi ci siamo persi di vista dopo il mio arresto!'



' può andare! grazie per il futuro lavoro....e....!' gli dissi bloccando la frase quando ci raggiunse Duncan sul terrazzo con due bicchieri pieni.



' oh Duncan è un piacer rivederti! Come va il lavoro?' gli disse bill/Bucch.



' sono stato distratto nell'ultimo periodo, così ho preso una pausa!'



' capisco ora vi lascio, devo raggiungere a mia metà! Teppistello, conto su una tua telefonata! Salve Duncan! Lee!'



' buona serata!' dice Duncan educato



' non mancherò, se no chi ti leva di dosso!' risposi sorridendogli piano mentre se ne andava elegante.

Ma guarda sa anche camminare come un damerino sto vecchiaccio.



' ryan è il tuo cognome, quindi!' Duncan mi parla porgendomi il bicchiere con il liquido frizzante, dall'odore deve essere qualcosa di alcolico.



' sì!' rispondo solo assaporando un poco del vino, ma non mi piace.



' mia madre si è meravigliata di come conoscessi il " grandissimo figlio di puttana"!!'



' non mi aspettavo di vederlo qui!'



' dove lo hai conosciuto!?'



' ti sei rifugiato qui da quel ragazzo?' gli dico cambiando argomento.



' ramon......!' dice solo bevendo d'un colpo il bicchiere. Sembra arrabbiato. Chissà perché!??



' vuoi?' gli dico porgendo il mio bicchiere ancora pieno.



' no! Ne ho abbastanza di questa festa, vorrei defilarmela prima che inizino i balli!'



' ........per me va bene!'



ci dirigiamo verso il salone ma ogni speranza di scappare da li svanisce quando la madre mi riagguanta per il braccio volendo assolutamente ballare con me.



'.......non mi sembra il caso......!'



' su non impedire a tua madre di fraternizzare con il suo futuro suocero!' risponde alla supplica del figlio trascinandomi in un lento come per molte altre coppie.



Noto solo durante il ballo come Duncan riesce a evitare ramon per essere preso in calcio d'angolo da una ragazza, sicuramente marialetisia.



Balla anche lui cercando di mettere più spazio possibile fra lui e la ragazza ed io mi diverto a vederlo evitare i baci a sorpresa della ragazza che non cede un attimo.



Certo che è veramente insistente e troppo sfacciata. Guardandoli non mi rendo conto di stringere forte le mani della donna fin quando non urletta dal dolore, per poi sistemarsi di nuovo addosso a me modi francobollo.



Al ballo ne consegue subito dopo un altro ed un altro ancora ed io finalmente vengo salvato dalla madre, alla quale ho ridotto i piedi un colabrodo, da Duncan che chiede piano di lasciargli il posto.

Penso che la donna ne sia felice mentre se ne va a sedersi in veranda parlando con alcune donne.



' posso avere l'onore di questo ballo?' mi girai a fissarlo con il volto serio avvicinandomi a lui alzando distratto le spalle. Si poteva fare bastava che fosse l'ultimo e poi tanto peggio per i suoi piedi.



Appoggiò le mie braccia intorno al suo collo, avvicinandosi a contatto con me stringendo la presa sui miei fianchi.

La cosa mi lascia un po interdetto e la cosa penso riesca a notarlo bene.



'Ora basta che dondoli poco sulle gambe così i miei piedi avranno vita facile!' mi sussurra in un orecchio sfiorandolo piano con le sue labbra.

Un brivido mi attraversa la schiena mentre continuiamo a ballare mentre mi fissa con un sorriso dolce.



' hai un bel sorriso Lee!' mi dice cogliendomi impreparato.



' cosa!?' faccio crucciato



' se avessi saputo che a dirti una cosa simile avresti smesso sarei stato zitto!' a quelle parole capisco che avevo risposto al suo sorriso senza accorgermene



' non me ne ero accorto!'



' a me piaci molto!'



' cosa??' ripeto bloccandomi dal ballare e lasciandolo per allontanarmi.



' aspetta Lee dove vai!?' lo sento cianciare mentre mi allontano dalla sala e dagli occhi curiosi che ci osservano.

Ma dico io, che diamine gli è saltato in mente per dirmi che.......che gli piaccio.



' Lee aspetta... mi dispiace io pensavo.......!' Mi dice raggiungendomi in terrazza e bloccandomi la strada.



' che pensavi sentiamo?? Che sarei caduto ai tuoi piedi dopo avermi investito...?'



' no......non .........!'



' sentimi bene Duncan........sta sera me ne vado.......qua si rasenta la pazzia. Pretendo che tu mi lasci stare.......!' Sbraito agiato come non mai lamentandomi poi della spalla.



' non ti agitare! la spalla......!' farnetica preoccupato posando la mano sul mio braccio



' la spalla sta bene...e...non mi toccare. Cristo!!!!! io non ti conosco e non voglio avere più nulla a che fare con te e con tutto ciò che ti riguarda. '



Scosta la sua mano come se bruciassi. Finalmente l'ha capita!



' scusa. Ti porto a casa poi potrai fare ciò che vuoi!' dice girandosi ed andando via. Inizio a seguirlo.

Si fa portare le giacche, e chiede di far prendere velocemente la macchina.



' TESOROOOOOOOOOOOOOO! DOVE PENSI DI ANDARE??'

inizia la madre che ci raggiunge non molto contenta che se ne vada.



' NON ADESSO! ' risponde rabbioso alla donna che spalanca gli occhi sorpresa di questo suo scatto e rimane impalata li mentre Duncan se ne va, ed io lo seguo a ruota, in macchina che parte con una sgommata.



La velocità della macchina mi attanaglia lo stomaco, la cintura anche se messa non attenua la cosa.

Il suo sguardo è contratto da una smorfia mentre guida al limite.



Sento, dai crampi al mio stomaco, di essere riuscito dove in molti hanno fallito, farlo arrabbiare, ferirlo realmente, ma la cosa non mi riguarda.

È colpa sua se si è preso una cotta per me, non mia.

La macchina frena di scatto dopo un'ora spedita di marcia.

È molto tardi, saranno le due passate, la casa e quelle intorno sono immerse nel buio se non per le luci dei lampioni.



Scende dalla macchina sbattendo lo sportello che non si chiude e rimbalza, ma non se ne cura e va dritto alla porta di casa aprendola e sparendovi dietro accendendo le luci.



Entro in casa anch'io a passo incerto.

Dopo qualche minuto lo vedo scendere le scale più tranquillo ma sempre crucciato e nervoso.



' tieni! Ci sono dei miei vestiti i tuoi erano a brandelli ricordi?? puoi tenerli se non ti fanno schifo, se no bruciali.......non mi riguarda!' mi porge una busta direttamente in mano ed io sparisco in bagno per uscirne cambiato.



Ho appoggiato i vestiti di Symon sulla tavola della cucina ed ho infilato il cellulare che mi ha dato Bill nella tasca dei jeans, insieme al suo biglietto. Esco da quella casa e lo ritrovo a chiudere la macchina con l'antifurto.



' ehy Lee!' mi dice dopo che ha visto che mi incamminavo per il vialetto. Mi giro ritrovandomelo vicino col fiatone.



' mi dispiace.......per tutto! Per averti investito......per averti detto quelle cose......questo è il mio biglietto......se avessi dei problemi al lavoro per via della tua assenza fammi chiamare spiegherò tutto io!' mi dice tra un respiro e l'altro dandomi a forza il biglietto.



' senti........è andata come è andata! Lo prendo, ma non ce ne sarà bisogno! Ciao Duncan!' gli dico infilando il biglietto insieme all'altro e porgendogli la mano in segno di saluto



' ciao Lee...!' risponde un po incerto afferrando la mia mano forte e senza che me ne accorga mi ritrovo le sue labbra che sfiorano le mie piano levandosi velocemente e scappando via verso la casa.



Rimango a guardarlo esterrefatto mentre rallenta la sua corsa per entrare in casa e chiudersi la porta alle spalle.

Tocco con le dita la mia bocca.........non riuscendo a pensare a nulla di sensato e me ne vado verso la mia strada.







' Lee non sei ancora pronto? Mancano dieci minuti!' questa che grida è quella rompi palle della organizzatrice della sfilata.



Sono passati sei mesi da quella sera ed adesso mi ritrovo in un business del quale capisco ben poco e che mi da lavoro.

Avevo chiamato bill il pomeriggio seguente, dopo aver passato la notte a camminare senza meta cercando di capire il motivo per cui Duncan mi aveva baciato senza trovare una spiegazione più plausibile di quella che gli piacessi anche se di me non sapeva nulla.



Bill, aveva pensato a tutto .

Visto che non avevo dove andare mi ospitò in uno degli appartamenti che aveva in città........dove adesso abito.

Diciamo che sono in affitto adesso, anche se ogni volta che cerco di pagarlo non ne vuole sapere e mi ritrovo a darli di nascosto alla moglie.

Certo che poi la giornata seguente mi fa una testa tanto, ma si sopporta il vecchiaccio.



Essendo maggiorenne anche se da poco, mi aveva fatto un contratto nella sua agenzia, il book fotografico, la visione alle case produttrici che si erano mostrate interessate.



Ogni tanto cercava di spiegarmi come funzionava ma oltre un certo tot non lo seguivo più.

Quello che capivo è che ero molto ricercato, per l'altezza, per il fisico e per la particolarità che esprimevo........parole di bill...........



Ma bill mi aveva fatto tanta di quella pubblicità che adesso venivo richiesto anche per le pubblicità sui cataloghi o copertine di giornali.

Se non sbaglio uno si chiamava people........mah.



Era arrivata anche una proposta per un calendario, ma di fare nudo non se ne parlava........e bill aveva subito rifiutato........con disappunto ma mi aveva dato retta.



Alle volte io e bill quando vado da loro per cena scherziamo sul fatto che ho fatto un gran salto di qualità.

Alla moglie, stacy gli voleva infine raccontare tutta la verità...... ed io non potevo che acconsentire......non volevo metterlo nei guai con sua moglie per causa mia.



' francis non mettermi fretta! È quasi pronto!' grida di rimando la truccatrice della sfilata dandomi gli ultimi ritocchi al viso con la matita nera.



Una cosa che non subisco di questo lavoro è che mi si trucchi più del necessario.Come oggi. Chili di ombretti sul viso quando dovrei mostrare un abito, mi sembra da scemi.



' fatto!!! Lee sei pronto!'



' vado!' dico sistemandomi il vestito di una certa versace che era meglio facesse vestiti per carnevale.



La sfilata anche se non sembra non è facile.

Uno pensa. Il modello va li, sfila sulla passerella e se ne torna a casa.

Ma dietro c'è un tumulto di gente che pensa a vestirti, a truccarti, all'ordine dei modelli, agli accessori, a come camminare..........e via dicendo.



Fortuna solo che prima o poi finiscono, ed il giorno dopo però si ripete la routine.



L'appartamento in cui adesso vivo mi piace.........alle volte lo trovo soffocante e vuoto allo stesso tempo.

Non c'è granchè di mio.

I mobili e gli elettrodomestici c'erano già ed io ho solo posto i vestiti, la mia persona e ho dovuto comprare un cellulare.

Non che mi servi a molto è sempre spento e poi non ho chi chiamare se non bill che per avvisarmi che sono ospite suo a cena me lo dice quando vado a trovarlo in ufficio.



Ah! Dimenticavo! Con me c'è anche purple.

Una gattina che ho raccolto da un cartone. È ancora piccola ma è molto graziosa.

Quando torno a casa la trovo sempre ad aspettarmi......più che altro perché ha fame........e dorme sempre con me.

La mattina la trovo acciambellata sul mio stomaco che fa le fusa o che mi fa il solletico.



È quando sono a casa che sale l'ansia maggiore però.........forse è per questo che non ci sono quasi mai ed io e purple siamo sempre da bill.

Non che la conversazione si sia sviluppata molto in questi sei mesi ma lo stare in compagnia mi aiuta a non pensare.



Quando sono a casa invece, ho scoperto il mio primo pensiero va al ripostiglio.



La ci sono i vestiti di Duncan.



Non glieli ho mai restituiti ..........ne bruciati come mi disse lui.

Lo so che è da stupidi, ma qualche volta indosso il suo maglione e mi sento meglio. Forse è perché è solo grazie a lui che ho ritrovato bill ed adesso sono qui.



Il suo biglietto l'ho conservato.



In bella mostra sul comodino all'ingresso ma non l'ho mai chiamato.

Mi sono domandato spesso il perché non lo abbia mai fatto e sono arrivato alla conclusione che non saprei che dirgli.

Ci siamo lasciati troppo bruscamente.........e.........non saprei cosa dirgli!!!!



Una persona sana di mente non può telefonare o presentarsi alla sua porta e dire " ciao, sono venuto perché mi mancava il modo in cui parlavi senza fermarti mai........" o dire " mi piaceva il modo in cui mi soffocavi costringendomi a stare da te!'



' sarei uno scemo, vero purple?'



la micia miagola triste nel vedermi così ma che ci posso mai fare se mi manca e non so il perché.

Forse dovrei solo andare a trovarlo e basta..........e vedere che succede.



Va bene! Sono uno scemo!

Sono davanti a casa sua già da un po ma c'è tempo...........la macchina non c'è, le luci sono spente.

Sconfitto da me stesso me ne vado, sta sera sono a cena da bill.





' c'è qualcosa che non va Lee?' mi domanda stacy vedendomi pensieroso



' non lo so.......!'



' perché non ce ne parli!' dice bill ' ormai sei di famiglia!'



' è solo che non riesco a capirci nulla anch'io e parlarne mi confonderebbe molto di più!'



' parlarne ti aiuterebbe invece!' mi sprona stacy



' ecco.......sento la mancanza di qualcuno ma......in fondo non la conosco bene......anzi so poco e niente e la cosa mi.......innervosisce!'



' e chi sarebbe??' mi domanda stacy curiosa



' .......io qualche sospetto ce l'ho!' risponde ridendo bill.



' e sentiamo chi sarebbe secondo te........se mi dici ralf ti spello.....!'

ralf è uno che cercò di portarmi a letto dopo un servizio fotografico ma è acqua passata.



' Io pensavo un certo ragazzo .......alto.......biondo....... dagli occhi azzurri........sorriso che conquista.........con una madre che è costretta a ricattarlo per andare ai suoi party........che ne pensi sono un vecchiaccio in gamba o no?'



' .......f.forse.....!'



' ah ah beccato!' dice lui soddisfatto ' e dove sarebbe il problema ti manca chiamalo o vallo a trovare!'



' ehm è qui che sta il problema! Vedi....' E dissi in breve cosa era successo dopo che se ne era andato dal terrazzo.



' oh santo cielo......!' mormora stacy ' e tu te ne sei andato così........'



' già.......!'



' Lee ma........non ti sarai mica innamorato di Duncan??' mi dice bill con occhi serio.



'...innamorato?........non lo so........a me manca solamente.......' Dico riflettendo posandomi le mani sul volto



' Lee, tesoro rispondi sinceramente a queste mie domande ok??' mi dice stacy intromettendosi nel fermare bill che stava per rispondere.



' ci provo!'



' lui ti manca?'



' sì!'



' cosa di lui ti manca?'



' non so tutto e niente credo.......!'



' sii più preciso se puoi!'



' credo il modo in cui mi parlava senza fermarsi un attimo.......il modo in cui mi asfissiava nel prendersi cura di me........nel modo in cui mi sorrideva................semplicemente ..........il suo modo particolare di muoversi o svegliarsi la mattina......o mi chiedeva le cose.........'



' quando avete litigato cosa hai provato?'



' ero preoccupato.......e in ansia........e pentito penso di averlo fatto arrabbiare.......'



' quando ti ha baciato?'



' in quel istante nulla ero troppo stupito!'



' e dopo il bacio quando hai iniziato a camminare che pensavi!?'



' non riuscivo a capire il perché........sì è vero me l'ha detto che gli piacevo ma.......io!?? parliamoci chiaro.........io gli avrei solo complicato la sua vita perfetta, nella sua casa perfetta, con i suoi amici perfetti......'



' sì ma sul bacio?? Che hai provato?'



' sentivo il suo sapore........sulle labbra.........e non riuscivo a levarmelo dalla testa........era stato.........bello..........sì.........mi era piaciuto molto.......!'



' ah!' sospira ' il mio pulcino si è innamorato!'



' allora se è così.........muoviti che stai a fare ancora qui, correre!' mi dice bill facendomi alzare da tavola



' eh? Dove vuoi che vada a quest'ora!?'



' tsz!'



' come sarebbe tsz!??'



' tsz! Esci da qui e non tornare, fin quando non sarai andato da lui e vi sarete parlati!'



' ma........sono passati sei mesi............sicuramente non si ricorderà neanche più di me e........ci siamo lasciati in una maniera........!'



' tsz! Perché pensi che sapessi che era Duncan??'



' che significa?' Gli dico puntando le mani sugli stipiti della porta senza lasciarmi spingere fuori.



' stacy. Portami il libro!'



' subitoooooo!'

stacy ci raggiunge dando un libro formato album fotografico dove inizia a sfogliare e mi mette sotto gli occhi una foto.



' ti ricorda qualcuno??'



afferro il libro guardando una foto in cui sono ritratto addormentato in quella che è senza dubbio la stanza di Duncan.



' Duncan è un fotografo molto in voga a londra e lo sapresti se solo mettessi piede fuori casa. Questo l'ha pubblicato un mese fa........!'



'......ma........ma.........!' non riesco a fare nient'altro che balbettare confuso.



' ha un titolo davvero illuminante non trovi!?' mi dice guardandomi furbo.

Sposto gli occhi da lui sulla foto ed infine a piè di pagina dove leggo una parola, il titolo della foto.



' lovers.......amante.........' rimango senza fiato.......mentre un sorriso mi compare sul viso........e bill cogliendo l'attimo mi getta fuori casa .



' capito adesso???' dice ridacchiando con stacy......'lo sapeva tutta londra tranne te! Che ci fai ancora qui..........scattare!'



Scatto per davvero, raccogliendo il libro in mano e correndo a perdifiato......



Guardo l'orologio.........sono le undici........la macchina c'è.........una luce è ancora accesa e se non sbaglio è quella della cucina.

Busso al campanello mentre il mio stomaco si torce in spasmi nervosi.......

La porta si apre ed ormai non posso più scappare.



' Lee! Ciao! entra!' per un attimo quando ho visto aprire la porta speravo da una parte che non fosse lui, dall'altra invece sì.

È Antony ad aprire e salutarmi e provo un senso di delusione......



' c'è Duncan? Ho bisogno di parlargli.......subito!' dico agitato



' ehm aspetta..........Symon!?? Duncan è in camera sua??'

una voce da dentro la casa risponde di no, che è andato a fare un giro per il vialetto.



' vuoi aspettarlo dentro??'



' no preferisco stare qua!'



e mi siedo sui gradini dopo che Antony salutandomi appanna la porta nel caso cambiassi idea.



Ma quanto tempo ci mette??? È orami mezza notte.

Penso mentre nervoso e pronto a saltare ad ogni rumore cammino avanti ed in dietro davanti alla sua macchina, decidendo di appoggiarmi ci.

Devo calmarmi o quando me lo ritroverò di fronte non riuscirò a dirgli nulla.



Cedo quasi all'idea di andarmene........ma è allora che lo vedo spuntare dalla curva del vialetto che cammina.

Lui cammina calmo ed io aspetto teso come una corda di violino. Ma sarà mai possibile????



Non sembra notarmi, finché non giunge vicino alla macchina ed alza lo sguardo su di me spalancando gli occhi e strofinandoli con una mano credendo che sia solo una fantasia.



' ciao Duncan........!'



' ciao Lee.........ti trovo in forma!'



' mi sono innamorato di te!' gli dico non resistendo più. Mi è uscito di getto, senza che mi sia riuscito a trattenere.



'............' lui rimane senza parole.......



' cioè.....ho visto la foto.......ma.....ti ho pensato prima.......l'ho capito solo sta sera.......non sapevo facessi il fotografo e ........l'ho vista e mi è piaciuta........cioè......cristo!' dico di getto, speravo di spiegarmi invece ho creato solo un casino



' calmati .......non ho capito assolutamente nulla....... tranne.... ....che saresti innamorato di me!' fa lui con un sorriso ma che io non riesco a notare dall'agitazione



' sì! Ma .......l'ho capito solo sta sera........grazie a stacy la moglie di bill .........perché mentre ero a cena da loro.......mi hanno visto strano e ho detto che mi mancavi ma non sapevo il perché.....ha fatto delle domande ed io........ho risposto che ..........che........ sto incasinando di nuovo tutto accidenti!'



' vai con calma......quali domande??'



' mi ha domandato cosa provavo e io ho risposto che....... Mi mancava il modo in cui cianciavi tutto il tempo.......o come sorridevi o il sapore del bacio e poi ho visto la foto e .....e......l'avevi intitolata come l'hai intitolata e mi sono sentito sollevato perché l'avevi pubblicata un mese fa ed io pensavo che invece ti eri anche già scordato di me......dopo sei mesi........e sono qui!'



' hn! I tuoi discorsi sono sempre così coerenti??'



' sì, cioè no......insomma io.....mi piaci però ........sono confuso!'



' eh eh eh !' ride sotto il mio sguardo arrossato e bruciante.

' sei veramente uno spasso..........!'



' ehy ma hai capito quello che ti ho detto!?' sbotto io colpendolo ad un braccio con la mano.



' .......hn.........penso di aver capito qualcosa......sì!'



'.....e......!' insisto io. Ma dove mi è uscita sta sfacciataggine.



'......non lo so.......dovrei pensarci su......in fondo l'altra volta mi hai veramente fatto arrabbiare.......!' dice sorridente, cos'è mi prende in giro anche??



'......ah!.......io....penso di........ essere stato uno .........sciocco a venire.........scu....scusa.....!' dico col fiato spezzato. Lo sapevo che non sarei dovuto venire........ mi sono reso solo ridicolo .......

Muovo i piedi per andarmene stringendo spasmodico il libro ma lui mi ferma col volto serio e mi bacia cogliendomi impreparato una seconda volta.



Sentire le sue labbra sulle mie è una sensazione stupenda......dolce.......e chiudo gli occhi cercando di imprimermi nella mente ogni secondo.

Quando sento che si sta separando io come uno scemo seguo il suo viso ritardando l'inevitabile.



'......mi piaci anche tu.....da sei mesi......certo che...potevi capirlo prima Lee!'

mi dice fissandomi con quel suo sorriso che sento di amare tantissimo e del quale non potrei più fare a meno.



' scusa...!'



' su non tenermi il broncio! Siamo qui.......alla fine è questo che conta!'



' posso baciarti?'



' ma glielo domandi pure???? non lo vedi che non vede l'ora ??? ohhhh!' grida Antony dalla finestra concitato dalla situazione



' ehm non fate caso a noi continuate!' continua Symon che salta fuori afferrando Antony e sparendo alla nostra vista.



' che??? Ci stavano spiando??' dico allibito prima di scoppiare a ridere schietto davanti a lui.....che non risponde



smetto di ridere e mostro una faccia sorpresa dal suo comportamento.



' se ti avessi detto che mi piace la tua risata avresti sicuramente smesso.....non ho voluto rischiare!' mi disse posando una mano sul mio viso.

Fissai lo sguardo nei suoi occhi sorridendo imbarazzato ma del tutto spontaneamente.

Mi avvicinai di più e lo baciai io per la prima volta...... e la cosa mi piace, ad un certo punto, mi sorprende chiedendomi l'ingresso movendo la lingua sulle mie labbra e aprendo di poco lascio libero spazio alla sua lingua nella mia bocca.



La muove piano, gustando ogni parte che riesce a raggiungere mentre si avvicina a me ed io stringo le braccia intorno al suo collo ........imitandone impacciato i movimenti.

Quando ci separiamo sento il mio respiro mancare, sentendo già la mancanza della sua bocca.

Non ho mai baciato qualcuno così......mi sento agitato e immergo il mio sguardo nel medesimo.



' sembra che tu ......non abbia mai baciato a questo modo!' mi dice sussurrandomi all'orecchio.



' infatti è così!' rispondo senza riuscire a guardarlo in viso per l'imbarazzo.

Come fa a farmi sentire così non riesco a capirlo ...........il contatto con lui è così piacevole, sento il suo profumo dolce e forte come riesce ad essere..........



' dovrò impegnarmi parecchio con te.......la cosa mi piace.......!'

Dice stringendo la presa sui miei fianchi e ricercando il mio sguardo spostando il suo viso su di me.



' anche a me........!' rispondo solo inebriandomi di questa vicinanza. Mi piace stare abbracciato a Duncan mi sento ...... un'unica cosa con lui, mi sento....bene con me stesso, e non l'immagine del modello o del ragazzo di strada....... mi sento me stesso!



' entriamo in casa sei gelato........ ti va una cioccolata calda??'



' spero non l'abbia fatta Antony!'



' Symon l'hai fatta tu!??'



' sì......ehm vi aspettiamo in cucina.......! Vieni via ant!' risponde sym riapparendo da sotto la finestra impacciato per poi afferrare un Antony apparso a scatti.



' io voglio rimanere a guardare...nooooooooo!' esulta aggrappandosi troppo poco saldamente allo stipate della finestra venendo trascinato in cucina.



sciogliamo il nostro abbraccio, Duncan sbuffa ormai abituato al comportamento dei due amici ed io lo seguo alla porta che mi apre e mi fa passare.

Ci fissiamo sorridenti mentre faccio pochi passi e mi ritrovo dentro casa...... mi sento a casa.



Per la prima volta..................a casa.



Un luogo confortevole, con le luci a ripararmi dall'oscurità della notte.



Con la coperta di lana che mi aspetta sul letto e quelle stupide tovagliette di cotone in estate mentre si fanno pic nic sapendo della fortuna che provo.



Sapendo .....come per ora godo del calore della sua mano nella mia.



Scoprendo quanto sia bello vederlo sorridere alle scemenze degli amici mentre beve un sorso della cioccolata calda dalla tazza di ceramica.



La dignità accantonata da tempo riaffiorare a poco a poco chiacchierando di tutto e di niente a quest'ora tarda.



' quindi sei un cuoco ant! Non vorrei dirlo ma poveri clienti!' dico nell'atmosfera calda.



' il bello che quando lavora cucina una favola ma fuori.......!' Ridacchia sym



' tsz ballerino delle mie padelle!' risponde lui offeso facendoci ridere.



Ti ritrovi finalmente ad essere qualcuno che riconosci.



Vivevo in strada da tutta una vita e adesso mi sento.........a casa!





fine

MTS: Mi fa un casino di doppi spazzi fra le righe...fa nulla! Che ne pensate? Un Kiss.

 
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**Francy**
view post Posted on 23/9/2011, 11:15




e' la terza volta che leggo qualcosa di tuo ed ancora non c'e' niente che mi abbia deluso delle tue storie.
e non e' vero secondo me che scrivere con la prima persona ti viene male perche' questa one shot e' scritta molto bene.
allora tutta la parte che precede l'incidente e' non meravigliosa, di piu'!
questo parlare della vita di strada in un modo che oserei dire e' tranquillo e sereno?
certo c'e' sicuramente rassegnazione per una vita che ormai secondo lui non potra' piu' cambiare, ma tutto sommato non c'e' rabbia nelle sue parole mentre descrive il suo modo di vivere.
di solito i barboni sono persone piene di risentimento verso la vita che e' stata crudele con loro, ma Lee invece ha trovato il modo di vivere comunque con dignita' e di apprezzare quel poco, quasi niente in realta', che ha.
alla fine credo che vivesse in modo piu' dignitoso lui rispetto a tante persone stra ricche, ma vuote dentro...anche se lui dice di averla persa la dignita'.
lui che si pente subito di derubare una vecchietta e le restituisce la borsetta.
lui che non ci pensa su due volte a salvare quella bambina facendole scudo con il suo corpo nonostante l'occhiata poco piacevole della madre.
l'unica influenza che ha avuto la vita per strada su di lui forse e' la diffidenza che ha sviluppato nei confronti delle persone.
e' diventato parecchio scettico e lo si vede quando vive quei pochi giorni a casa di Duncan e company.
forse perche' le persone come lui sono abituate a contare solo su se stesse o sui loro simili.
e non sono abituate ad essere aiutate come Duncan ha fatto.
in effetti e' stato parecchio scorbutico nelle risposte che dava ai ragazzi, soprattutto all'inizio.
un modo di fare sicuramente condizionato dalla vita che conduce.
ma lui ha incontrato sulla sua strada l'uragano Duncan che non l'ha mollato piu' XD almeno non l'ha fatto sino a quando lui non glie la espressamente chiesto.
hai fatto bene a scrivere che questa one shot e' anche sul genere comico perche' in effetti le scene comiche non sono affatto mancate!
Simon ed Antony sono davvero uno spasso assieme, dai a loro dei ruoli che mi fanno sempre morire dal ridere e poi non sono affato marginali come si potrebbe pensare.
Duncan in questa one shot mi sa tanto di eroe romantico invece.
non solo per come e' fatto lui di suo, ma anche per il ruolo che ha all'interno della storia...quello di cambiare Lee, farlo uscire dal guscio di pietra dove si e' isolato, fargli scoprire la vita, l'affetto delle persone e la bonta'.
tutte cose che Lee prima non conosceva affatto.
e l'ha fatto cambiare in effetti.
in pochi giorni ha trasformato questo ragazzo burbero e scontroso in un ragazzo che riusciva persino a sorridere.
e l'ha fatto con il suo semplice modo di essere, senza forzature di nessun tipo.
l'ha investito in pieno con la sua vitalita' e Lee non ha potuto fare altro che lasciarsi travolgere.
anche se devo dire e' stato parecchio cattivello quando Duncan gli ha detto che gli piaceva.
ma forse tutto questo e' scaturito semplicemente dal fatto che era confuso perche' prima di allora non aveva mia provato sensazioni di quel tipo...o si?
in effetti questo e' l'unico dubbio che mi e' venuto leggendo la one shot...Lee era gia' consapevole di essere gay o se ne e' reso conto quando ha cominciato a provare attrazione per Duncan?
sta di fatto che il biondino con gli occhi azzurri non e' piu' uscito dalla sua mente...idem il biondino con gli occhi verdi che non e' piu uscito dalla mente di Duncan!
si sono proprio innamorati e Duncan ha espresso tutto il suo amore in una foto che secondo lui rappresentava in modo perfetto l'amore...se chiudo gli occhi riesco persino ad immaginarla.
del resto Lee quando dorme e' praticamente la perfezione, abbiamo avuto modo di vederlo con i nostri occhi!
quindi non mi sorprende che Duncan l'abbia immortalato in un momento come quello.
ha sempre saputo sin da subito che gli piaceva Lee come forse non gli era mai piaciuto nessuno.
Lee invece ha dovuto aspettare di rimanere da solo per capirlo.
ha dovuto aspettare che la mancanza di Duncan si facesse sentire dentro di se e gli impedisse di stare bene con se stesso.
aveva tutto quello che poteva avere adesso...soldi, un tetto sulla testa.
eppure gli mancava il ragazzo che non la smetteva mai di parlare.
fortuna che ci sono stati Bille e sua moglie e fargli capire cosa volesse veramente.
e tutta la parte finale?
ma quanto sono belli assieme Lee e Duncan?
non solo qui, ma in generale in qualsiasi cosa che scrivi.
li trovo adorabili davvero!
e direi che le ultime battute della one shot chiudono perfettamente questa storia...finalmente Lee aveva davvero una casa ed il calore umano attorno a se.
finalmente si e' sentito a casa.
behe che dire, complimenti ancora per le tue storie.
aspetto di leggere altro ;-)
 
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LalLee94
view post Posted on 23/9/2011, 20:54




Ho letto questa one-shot ieri sera, dopo aver ritagliato un pochetto di tempo anche for me ma poi ero troppo stanca e sconvolta per poter commentare in modo decente xD
Dunque, per essere una delle prime è splendida! on quanto Step Up, ma solo perchè lì c'è l'elemento del ballo ma cmq non è questo il punto xDD In ogni caso la trovo molto ben scritta ( sì, è arrivato il parere dell'esperta xDD vabbè ma prendilo per buono!) e l'uso della prima persona ci sta anche bene, non so perchè a te non piaccia usare la prima persona ma non importa, cmq qua ci sta bene.
Inoltre, mi piace un sacco la costante di Duncan e Lee che si innamorano, poi come li descrivi te, le personalità che gli dai.. Cioè sono adorabili e basta *__* Sono fatti per stare insieme; c'è da dire che il mio giudizio su quest'argomento è un pò di parte perchè diciamo che ho sempre immaginato scene di Lee e Duncan together ma diciamo anche che non ho mai avuto il coraggio di scriverle invece tu sì e già ti stimo per questo, in più il modo in cui le scrivi mamma mia *___*
Di questa one-shot mi piace come Duncan salva Lee: in tutti modi in cui una persona può essere salvata. Fisicamente, emotivamente e gli ha fatto ritornare il sorriso che lui manco si ricordava come si sorridesse.
Beh, diciamo che Lee ce l'aveva qualcosa di diverso dagli altri vagabondi o come vogliamo chiamarli; non era riuscito a rubare una borsa alla signora anziana e aveva rischiato la morte per salvare una bimba. Non credo che Lee abbia decido di salvarla solo perchè tanto lui non aveva più niente da perdere, no lui l'ha fatto perchè non poteva accettare di vederla finire così (ok se sto sbagliando dimmelo pure ahahah) e questo, comunque, ha fatto sì che il destino riservasse qualcosa di meglio per la sua vita. Ma già da prima, quando aveva capito che era MESCHINO scippare una vecchietta. Il destino gli ha dato un Duncan che l'ha quasi investito e che poi l'ha ospitato a casa sua per farlo guarire e gli ha offerto una vita migliore. Una vita che Lee non si sarebbe mai aspettato e che appunto per questo motivo non riesce neanche a comprendere tra un pò. E' impressionante come esperienze diverse possano portare a modi di vedere la vita diversi; no ok, questo era ovvio però intendevo... Lee neanche si rende conto è straricco e che ci sono persone che venderebbero l'anima al diavolo solo per trovarsi al suo posto. Beh, lui viveva per strada ed era praticamente certo che la sua situazione non sarebbe mai cambiata, non ci pensava neanche a come dovesse essere avere un lavoro ed essere ricchi, quindi è ovvio che la prende un pò sotto gamba diciamo. Però questo, lo porta ad apprezzare le cose piccole della vita che sono veramente importanti: una cena, o una cioccolata calda con gli amici, o il sorriso che ti procura una persona... E tutto questo grazie ad un incidente, pare assurdo... xD
Cmq sì mi piace proprio questa one-shot, come le altre cose tue, facci leggere presto qualcos'altro!! u.u
 
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musabitheseer
view post Posted on 26/9/2011, 09:44




Ragazzeeeee, ma grazie grazie. Quando vedo di certe ( lunghissime) recensioni quasi non ci credo! Ci tengo a rispondervi con un GRAZIE STRATOSFERICO, perchè in sti casi le parole mi si consumano, non trovano modo di uscire dalla mia mente sovra stimolata dell'orgoglio che mi fate nascere.

Cara Francy è un onore avere un amministrator che mi commenta con tale impetuosità ( XD) e
LAILEE che dire SMACK SMACK anche perchè anche tu sei una writer ed ho avuto occasione di leggere ( in parte perchè è lungaaaa e c'ho pochissimo tempo) Elements e in questi giorni assolutamente devo commentarti, dato che è una delle fic sui Blue che mi ha colpito particolarmente.
Amo le AU e tu con quel meteorite ha colpito ( in tutti i sensi iihihihih) le vite dei nostri pucci!
( non dico altro devo farti una recensione da premio letterario wahahahah- come sò perfida!)
Ancora un Grazie che non finisce più!
MusabiTheSeer
 
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**Francy**
view post Posted on 26/9/2011, 18:24




sono io che devo ringraziare te che posti queste meravigliose storie *_*
poi i commenti lunghi mi vengono naturali XD devo analizzare tutto io XD
 
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LalLee94
view post Posted on 26/9/2011, 20:08




ma ehm.. Elements non l'ho scritta io anche se la amo con tutto il mio cuore xD
Cmq figurati i miei commenti fanno altamente schifo e non sono MAI al livello delle vostre opere d'arte, ma cmq figurati.. :9 Anzi grazie a te per avermi fatto staccare da tutto per un pò u.u
 
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musabitheseer
view post Posted on 27/9/2011, 23:16




Marò ma come? Fammi andare un po a guardareche figuuuuuuuuuuura di mxxxa! arghhhhhhhh
 
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LalLee94
view post Posted on 29/9/2011, 20:26




ahahah vabbè ma non importa suuuuu u.u
 
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7 replies since 21/9/2011, 12:57   223 views
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